SIGNORAGGIO BANCARIO

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lunedì 16 giugno 2008

"Go Ireland, save Europe!", "Vai Irlanda! Salva l'Europa!".

Le foto apparse sui giornali italiani raffiguranti Niamh Macmathuna, eroina di Coir ( il nome adottato per questa campagna referendaria) , il gruppo che più ha mobilitato nella vittoriosa battaglia contro il Trattato di Lisbona, non possono non ricordarci le altri grandi battaglie che il gruppo di Niamh ha svolto negli anni.

Contro l’ aborto , il divorzio, il Trattato di Nizza. Battaglie che hanno reso il loro Movimento, Youth Defence un nome conosciuto e amato da tanti nell’ isola di San Patrizio. Seconda di nove fratelli, Niamh eredita il suo spirito combattente dalla madre Una che all’ inizio degli anni 90 fu lo spauracchio dei politicanti irlandesi. Una volta fu definita Mother Ireland, come dire la donna più combattiva , colei che non si arrende. Capitanati da questa famiglia, gli Irlandesi hanno bloccato l’Europa dell’ incubo, quella delle tasse alte e decise da Bruxelles, quella di Bolkestein, dove l’operaio di Dublino o Roma può essere pagato come quello di Sofia o di Bucarest, quella dell’ Alta Corte di Giustizia o di ingiustizia, che potrà imporre matrimoni gay, aborto e fecondazioni di ogni tipo, quella di Mendelson che vuole sacrificare l’ agricoltura sull’ altare del capitalismo più cieco.

In Italia solo Forza Nuova e la Lega un po’ tardivamente, hanno alzato la voce contro un trattato che avrebbe ucciso la vera Europa forse per sempre. L’ Irlanda che vince è quella di San Patrizio e San Colombano che convertì l’ Europa con un gruppo di soli 12 uomini armati di fede e di incredibile tenacia, che salvò la Civiltà , consegnando le chiavi di quell’ Impero più grande e nuovo a Roma e che di lì la Città avrebbe per l’ eternità rappresentato.
Oggi l’ Europa, umiliata dalle macerie morali e sociali, dalle periferie in stato di guerra, dalle città che annegano nei rifiuti, la nostra Europa malata ma che vuole tornare a vivere, ringrazia l’ Irlanda per averla anche questa volta, con la sua consueta generosità, salvata in nome di un’ Europa libera, forte e orgogliosa che sa inchinarsi solo di fronte ad una Croce.
On. Roberto Fiore

Il Trattato di Lisbona; una vicenda poco chiara!
Il Trattato viola almeno due articoli della Costituzione italiana, l'Art. 1 ("La sovranità appartiene al popolo") e l'Art. 11 (L'Italia "consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie").

Riguardo a quest'ultimo, le condizioni di parità sono violate dal fatto che paesi come la Gran Bretagna e la Danimarca, membri del trattato, sono esonerati dalla partecipazione all'Euro. Così essi possono, ad esempio, fissare il tasso d'interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per gli altri firmatari del trattato. Inoltre, , il Trattato di Lisbona aumenta sensibilmente i poteri della Commissione Europea.
Grazie al Trattato di Lisbona, infatti, i burocrati dell'Unione Europea avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa dal nostro governo, e dagli altri governi europei, per difendere la propria economia, l'occupazione, i redditi, l'industria e l'agricoltura, ed intervenire sui prezzi. Ratificare il Trattato di Lisbona vorrebbe dire rafforzare ancora di più un eurosistema oligarchico. Il disegno dei padri fondatori dell'Europa, De Gasperi, De Gaulle e Adenauer, era quello di un'Europa dei Popoli non di un'Europa delle lobbies e delle banche.

Anche la Carta dei diritti fondamentali lascia alquanto perplessi. In essa si afferma che «il diritto di sposarsi e di costruire una famiglia è garantito».
Una frase ragionevole, a prima vista, ma che omette - subdolamente - di specificare il sesso dei coniugi. Di questi tempi è facile capire a cosa porterebbe questa implicita separazione del concetto di matrimonio da quello di famiglia: gli stati "vincolati" da tale "Carta dei diritti" sarebbero costretti - da qualche sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, vincolante per i Paesi membri - a introdurre nella propria legislazione l'istituto matrimoniale tra persone dello stesso sesso.
Uno dei capisaldi della propaganda gay. Seguirebbe logicamente il diritto di adozione per coppie omosessuali.
Sempre in questa "Carta dei diritti" si vieta esplicitamente solo la clonazione a scopo riproduttivo, lasciando libera quindi la clonazione dell'embrione a scopi di ricerca.
Una regressione rispetto alla Convenzione di biomedicina del Consiglio d'Europa approvata nel 1997, per cui «è vietato qualsiasi intervento per creare un essere umano geneticamente identico a un altro essere umano, morto o in vita». E la scomparsa del «divieto d'infliggere intenzionalmente la morte a chiunque», riconosciuto dalla Convenzione europea dei diritti umani del 1950, aprirà inevitabilmente la strada alla imposizione dell'eutanasia attiva nelle legislazioni degli Stati membri.

Scrive Mons Rey, Vescovo di Frejus-Toulon: «Questa "Carta" rappresenta in molti punti una rottura intellettuale e morale con le altre grandi formulazioni giuridiche internazionali, presentando una visione relativistica ed evolutiva dei diritti dell'uomo che mette in causa i principi del diritto naturale».

Insomma molti motivi per andare molto cauti con questo "misterioso" Trattato di Lisbona, che per ironia della sorte è stato firmato a Lisbona nel 2007, proprio l'anno in cui veniva liberalizzato l'aborto anche in Portogallo.


Il Trattato prima di poter entrare in vigore dovrà essere ratificato da ciascuno dei 27 paesi dell'UE.
Si prevede che il Trattato venga ratificato dagli stati firmatari, prevalentemente per via parlamentare, nel corso del 2008, così da poter riuscire a far entrare in vigore il Trattato il 1° gennaio 2009, prima delle elezioni europee del giugno successivo.
Solo l'Irlanda, nel rispetto della sua Costituzione, ha effettuato un referendum confermativo.
Sul consentire il referendum sul Trattato di Lisbona dovrebbero essere tutti d'accordo. È l'unico modo per portare un po' di democrazia e per far riflettere la gente su questa Europa dei burocrati che stanno cercando di costruire.

Si vuole fare il referendum sulla legge elettorale ma non si accetta di sentire il popolo su cambiamenti importanti che tolgono ai Paesi, e quindi ai popoli, la loro sovranità».
Il Cuib "Achille Starace"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo congratularmi con voi , anche se non riesco a capire ancora chi sia il gestore di questo sito, ed anche se non condivido proprio in pieno la vostra ideologia, per le temetiche ed argomenti che riuscite ad affrontare.
Complimenti ancora.

Anonimo ha detto...

Gomen kudasai.

Anonimo ha detto...

I agree with you about these. Well someday Ill create a blog to compete you! lolz.

Unknown ha detto...

No all'europa dei massoni e delle banche!!!
SI all'europa dei popoli!
Forza Nuova unica opposizione!!!