SIGNORAGGIO BANCARIO

SIGNORAGGIO BANCARIO

venerdì 28 novembre 2008

Lettera aperta

Dalla relazione del primo semestre 2007 sui fenomeni criminali nel nostro territorio fatta dalla direzione investigativa antimafia e riportata stamattina da un noto quotidiano locale, risulta chiaro come la malavita non può definirsi sconfitta, nonostante che in questi anni le forze dell'ordine abbiano compiuto molti sforzi per cercare di sradicarla.
Come conferma il rapporto sopra citato (8 ottobre 2007), tutte le attività illegali stanno passando nelle mani di extracomunitari: noi di FORZA NUOVA, già dieci anni fa indicammo nel fenomeno immigratorio un pericoloso nemico e, oggi, puntualmente esso si sta rivelando come tale.
Ma analizziamo meglio la situazione.
Lo smantellamento dei vari clan non ha scoraggiato i capi locali, che anche da detenuti hanno tentato di riorganizzare i gruppi attraverso il reclutamento di gregari in libertà o di minorenni. Mossa che, però, nella maggior parte dei casi non ha permesso risultati concreti.
Se, pertanto, la malavita nostrana sembra aver subito un duro colpo, quella extracomunitaria è in piena crescita e ciò dipende da un sostanziale cambiamento dei collegamenti tra la Sacra Corona Unita e clan di extracomunitari: quest'ultimi si sono liberati dagli obblighi che sino a qualche tempo fa li costringevano a pagare l'intermediazione ai boss locali e perciò hanno sempre più potere e via libera con le conseguenze che si possono immaginare (per farsi una piccola idea visitare la sezione "Osservatorio Immigrazione" del sito http://www.forzanuovalecce.org/).

Quando si parla di immigrazione si tende sempre a pensare ad albanesi, marocchini ecc, ma non bisogna sottovalutare l'invasione cinese: molto preoccupante è la crescita delle loro attività commerciali attraverso le quali immettono sul mercato italiano prodotti sprovvisti di certificazioni, che il più delle volte risultano essere pericolosi per la salute e che , non dimentichiamocelo, sono frutto del lavoro di schiavi: sembra strano ma nel 2007 c'è ancora la schiavitù e la Cina comunista con i lagoai ne è un esempio.Il mercato cinese ha aperto anche ai propri prodotti alimentari e questo va scapito della qualità del prodotto e dei nostri agricoltori.

Curioso è osservare come i cinesi riescano sempre ad avere una grossa disponibilità di denaro -della quale è quasi impossibile accertare la provenienza- che permette loro di comprare i negozi che i nostri connazionali sono costretti a chiudere. Da dove proviene questa potenza di acquisto?E' il frutto della sempre più dirompente prostituzione cinese? Oppure il frutto di "investimenti" in traffici illegali? Oppure dipende dal fatto che i loro prodotti -di scarsa qualità e frutto di schiavitù- sono pagati a basso costo?

Tradizionalmente l'opinione pubblica si rende conto della gravità di un fenomeno, quando questo va a colpire il lato economico o la sicurezza. Infatti è proprio in questi ultimi tempi -nonostante i tentativi dei mass-media di imporre modelli culturali che non sono europei- che il malcontento tra i cittadini cresce.Ma non scordiamoci, però, che l'immigrazione mina anche le nostre tradizioni, la nostra religione, i nostri costumi, la nostra cultura e più in generale il nostro ESSERE ITALIANI!

E se siamo arrivati a questo punto, dobbiamo dire "grazie" ai nostri politici cosiddetti democratici (anche se di democratico in senso letterale hanno ben poco), che hanno inteso la politica solo come salvaguardia dei propri interessi. A differenza loro, FORZA NUOVA, porta avanti progetti che hanno come unico obiettivo quello della difesa del popolo italiano. Si pensi al blocco dell'immigrazione e all'avvio di un umano rimpatrio; allo sradicamento dell'usura e all'azzeramento del debito pubblico; alla difesa dei prodotti italiani attraverso il progetto "Compra Italiano"; al diritto alla casa attraverso il progetto "Nuclei Azione Casa"; alla difesa dei lavoratori attraverso il Sindacato Italiano; alla difesa della famiglia tradizionale…E nei comuni dove FORZA NUOVA governa, i miglioramenti si vedono!

SOSTENERE FORZA NUOVA, SIGNIFICA SOSTENERE VOI STESSI E I VOSTRI FIGLI

Pierpaolo Giuri

giovedì 20 novembre 2008

ABROGARE LA 194, FERMARE LA STRAGE DI INNOCENTI!



Avete provato orrore e sconcerto nell’aprire questo pacco?


Vi ha turbato la vista di un bambolotto fatto a pezzi, deformato e imbrattato di sangue e frattaglie di animale? (regolarmente acquistati in macelleria)
Ve lo abbiamo spedito proprio per risvegliare in voi simili indignate sensazioni. Vogliamo ricordarvi che - nel caso lo aveste dimenticato - ormai da trent’anni, in Italia – l’aborto “legale” riserva la stessa sorte del bambolotto a 5 milioni di vittime innocenti fatte a pezzi nel ventre della madre.Siamo di fronte ad un genocidio legalizzato!
Un affronto alle leggi di Dio e a quelle della natura. Uno sterminio di massa, alle cui cifre impressionanti vanno aggiunti i numeri, anch’essi altissimi, degli aborti farmacologici. Eppure nessuno sembra preoccuparsene, e magari ipocritamente si interroga sui dati allarmanti della denatalità…Se, invece, pensate che una strage di innocenti - in quanto “legale” – sia una “conquista di civiltà” scusateci per aver rovinato la vostra giornata.Noi preferiamo chiamare le cose con il proprio nome. Perché l’infanticidio nel grembo della madre dovrebbe essere un “diritto”? Che senso ha battersi contro la pena di morte nel mondo e consentire che venga applicata in Italia ai danni dei più indifesi tra gli esseri umani?
Forza Nuova, nel cui programma – da sempre – la lotta all’aborto è al primo posto, riapre energicamente il dibattito sull’infame legge omicida 194/78.Siamo assordati dal silenzio! Un silenzio colpevole e ipocrita, che uccide per la seconda volta chi è stato assassinato prima ancora di essere nato.


Abrogare la 194! Fermare la strage di innocenti!

Questo è il volantino che accompagnava il "vile atto dimostrativo" firmato dal movimento.

'''Caro Direttore, esprimo a lei e alla sua redazione tutta la mia solidarietà per le minacce ricevute dall'Adnkronos a Palermo'', scrive in un telegramma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, al direttore dell'Adnkronos, Pippo Marra, in merito all'episodio di intimidazione contro la redazione di Palermo dell'agenzia di stampa.

Solidarietà è stata espressa anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Preoccupato per le intimidazioni giunte ad alcune redazioni giornalistiche di Palermo si dice in una nota la terza carica dello Stato che parla di una inquietante e intollerabile forma di violenza derivante da un fanatismo che desta allarme nelle istituzioni e in tutti coloro che credono nel confronto libero e democratico.

Di ''un grave e inqualificabile gesto'' parla il presidente del Senato: ''Siamo vicini ai giornalisti e alle redazioni, che da anni svolgono il loro lavoro di informazione con serietà e competenza".

A esprimere ''tutta la mia solidarietà all'Adnkronos per il grave episodio di Palermo'' è anche la vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Jole Santelli che sottolinea: ''È grave quando l'obiettivo diventa la stampa''. Santelli auspica quindi che ''si faccia luce al più presto'' su quanto avvenuto. Mentre il presidente della commissione Difesa della Camera Edmondo Cirielli sottolinea come "chiunque ha compiuto questo gesto - aggiunge l'esponente del Pdl - oltre ad essere un criminale è anche un idiota".

La Lega esprime "indignazione per quanto avvenuto. In un Paese democratico - sottolinea il vice capogruppo vicario del Carroccio alla Camera Luciano Dussin - tutti gli organi di informazione sono indispensabili, e come tali devono essere tutelati e garantiti non solo dallo Stato, ma anche dai cittadini e da tutte le forze politiche".

''E' un episodio gravissimo che non va sottovalutato''. Afferma dall'opposizione Dario Franceschini esprimendo ''tutta la solidarietà del Pd all'Adnkronos''. ''E' un gesto molto brutto, spero che le indagini siano veloci ed efficaci'', auspica il numero due del Pd.

Di ''fatto gravissimo che si inquadra in un periodo in cui si stanno moltiplicando minacce e provocazioni'' parla anche Pierluigi Bersani. ''Il governo, a questo punto - rimarca il ministro ombra del Pd - non può più sottovalutare quello che sta accadendo e non reagire''.

Per l'Idv è Leoluca Orlando a esprimere "solidarietà piena e immediata" all'Adnkronos per il "segnale di inaccettabile intimidazione" giunto alla redazione palermitana dell'agenzia. Per l'ex sindaco del capoluogo siciliano si tratta di una minaccia contro "chi cerca con il proprio lavoro di garantire il diritto costituzionale alla libertà di informazione".

"Piena ed incondizionata solidarietà all'Adnkronos e ai suoi giornalisti per il grave atto di intimidazione subito'' arriva anche dall'Udc con il presidente Rocco Buttiglione che sottolinea la necessità che ''tutte le forze politiche affermino con assoluta decisione che la libertà di informazione è un valore costituzionale fondamentale e siano unite nel respingere ogni forma di intimidazione, da qualunque parte essa provenga".

''Solidarietà agli amici dell'Adnkronos e in particolare ai redattori di Palermo'' arriva anche dal presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga. ''Si tratta di un gesto che può sembrare folle - sottolinea il senatore a vita - ma per l'esperienza che ho talvolta gli atti pericolosi vengono nascosti dietro un velo di follia''.

''L'atto intimidatorio contro la sede palermitana dell'Adnkronos è sconcertante'', afferma il segretario della Dca, Gianfranco Rotondi, ministro per l'attuazione del programma di governo. ''Il tentativo di tacitare la stampa troverà un muro di gomma perché episodi come questo meritano una risposta ferma e unanime. All'editore Marra, al direttore Pucci e alla redazione dell'Adnkronos di Palermo esprimiamo la nostra vicinanza e l'invito a non mollare''. Cosi', esprime solidarieta' a nome suo e di tutto il partito all'Adnkronos per l'episodio di Palermo

QUESTE SONO LE DICHIARAZIONI DI TUTTO IL MONDO POLITICO,

è ormai chiaro a tutti che non interessa a nessuno schierarsi dalla parte della vita, aborto ed eutanasia sono oramai diritti fondamentali di una civiltà liberale come la nostra, a cui tutto è permesso e tutto è concesso.

Un popolo che uccide i suoi figli non ha futuro!

mercoledì 19 novembre 2008

Parte il "LABORATORIO DI IDEE E PROPOSTE"

Il Cuib "Achille Starace" per tutto il mese di Novembre, lancia su questo blog un laboratorio di idee e proposte, dove i cittadini di Sannicola, comune capofila nella costituzione del progetto dell' unione dei comuni della costa Ionico Salentina, ma anche i cittadini degli altri comuni costituenti, potranno inviare le loro proposte, i loro pensieri, le loro perplessità sulla questione.
Questo laboratorio, servirà a raccogliere in una relazione finale i pareri dei comuni cittadini, che oggi sempre più lontani dalla vita politica e non solo, non trovano modo aper esprimere i loro pareri e le loro ragioni ai nostri amministratori.
La raccolta di idee terminerà il 30 di Novembre, nel mese di Dicembre, verrà presentato pubblicamente il resoconto, ed inviato a tutti i primi cittadini dei sei comuni facenti parte del progetto.
Sarà questo il contributo che il Cuib di Sannicola darà al nostro sindaco, il quale giustamente chiedeva la partecipazione e l'ausilio a questo progetto di tutti i cittadini e di tutte le formazioni politiche, affinchè un progetto dedito al risveglio territoriale e turistico del nostro paese possa essere attuabile.

Laboratorio di idee e proposte : Inviare mail a fnsannicola@alice.it


Forza Nuova Sannicola Cuib "Achille Starace"

lunedì 17 novembre 2008

MILIONI DI ITALIANI PENSERANNO A ELUANA

La differenza fra accanimento terapeutico e necessità e dovere di nutrire qualsiasi essere umano è evidente e non merita più approfondimenti di quelli emersi in questi giorni dal dibattito su Eluana.
La bambina inglese che rifiuta di sottoporsi ad una operazione che le farebbe guadagnare forse qualche giorno di esistenza e non le da nessuna concreta possibilità di migliorare le sue condizioni, è eroica nel cogliere il vero significato della vita.
Il padre di Eluana che da anni inisiste che la figlia non venga più nutrita, anche se comprensibilimente devastasto da anni di sofferenza, è ingiustificabile.
Che questa donna apra gli occhi alla vista del sole ci fa intuire che forse capisce della vita, cose che noi "fortunati" non capiamo più.
Liberata dalle distrazioni di una società che si muove disordinatamente, lei sente quanto quel sole sia il motore fisico del ciclo della vita e prefigurazione di uno splendore che verrà.
Che questa donna abbia suscitato tanto amore attorno a lei ( di suore, di conscenti, di dottori, di infemieri che l' hanno accmpagnata in questi anni di vita) , sicuramenti più amore di tanti noi "fortunati"ci impone di riconsiderare la sua vita e di proteggerla sino all' ultimo.
E' noto poi come tanti di quelli che sono usicti da questo prolungato stato comatoso, abbiano racccontato di aver sentito ed ascoltato tutto, di aver capito quello che attorno a loro accadeva e di aver infine reagito di fronte alla carezza di amore e di disperazione di una madreche credeva più degli altri.
Milioni di italiani penseranno a Eluana nel momento in cui uno stato illegittimo già da quando permise l' aborto ed una società che istericamente cerca e fugge la morte, mancheranno al loro dovere più profondo e smetteranno di nutrire una loro figlia.
Milioni di padri e madri italiani penseranno a Eluana perchè sono ancora capaci di quei gesti d' amore che creano la vita e resuscitano i figli.

Roberto Fiore

venerdì 14 novembre 2008

Immigrazione, Fiore: pregiudizio è l’integrazione impossibile

Il 2008 è stato l’anno record per l’ingresso degli immigrati in Italia. Lo dicono i numeri degli sbarchi e quelli che riguardano le persone rintracciate senza permesso di soggiorno. Oggi, il capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha parlato della necessità di far cadere vecchi pregiudizi contro gli stranieri.L’Eurodeputato di Forza Nuova Roberto Fiore commenta:”con Berlusconi e la Lega, l’immigrazione clandestina anzichè diminuire è cresciuta. Gli italiani sanno chi ringraziare e sono tutto tranne che portatori di pregiudizi: il vero pregiudizio è credere che milioni di stranieri possano integrarsi quando nei fatti questa è un’utopia irrealizzabile. Il pregiudizio sta nel seguire un’ideologia, qual’è quella dell’accoglienza ad ogni costo, quando la stessa è a spese dei nostri connazionali più bisognosi, non di Napolitano o di Fini che torna- come un disco rotto- a parlare di cittadinanza agli stranieri. Questo pregiudizio sta rovinando il futuro di milioni di italiani.”

Eluana morirà, da oggi c’è l’eutanasia

Ieri in Italia è stata introdotta l’eutanasia. Vi diranno che non è vero, che la sentenza con la quale la Cassazione ha definitivamente autorizzato il padre a staccare il sondino che da oltre 16 anni nutre e tiene in vita Eluana Englaro riguarda solo ed esclusivamente questo caso particolare. E formalmente è così. Lo ribadisce anche la motivazione con la quale la Suprema Corte ha rigettato il ricorso della Procura di Milano: l’impugnazione è inammissibile perché la vicenda in questione non riguarda «un interesse generale e pubblico ma una tutela soggettiva e individuale». Ma nei fatti da ieri nel nostro Paese si può provocare la morte di una persona senza incorrere nelle norme previste dal diritto vigente, vale a dire un’accusa di omicidio.
Come afferma il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, «per la prima volta un cittadina della Repubblica italiana morirà per una sentenza». Giusto? Sbagliato? La vicenda di Eluana, con le sue molteplici sfumature, pare fatta apposta per lacerare le coscienze. C’è una giovane donna da quasi 17 anni in stato vegetativo.
C’è un padre straziato che attraversa quotidianamente un inferno personale, sostiene che la figlia mai avrebbe voluto essere tenuta in vita in queste condizioni e porta testimonianze di come, quando era consapevole, più volte Eluana abbia espresso tale convinzione. C’è un Paese che si interroga e si divide sui confini della vita e della morte, sulla dignità dell’esistenza, sulla pietà, sul diritto di trasformare questi rovelli in una legge che, in ultima analisi, dia a qualcuno il potere di decidere sulla vita di un altro.
Questa legge non c’è. Giusto? Sbagliato? Visto come sono andate le cose, si può dire che sarebbe stato meglio se il Parlamento avesse fatto prima quel che si accinge a fare nei prossimi mesi, e cioè mettere, attraverso il cosiddetto testamento biologico, paletti il più possibile precisi (per quanto si possa essere precisi in questa materia) sul «diritto a morire». Nel vuoto legislativo, infatti, si sono infilati i giudici (prima quelli della prima sezione di Cassazione, poi quelli della Corte d’Appello di Milano, infine ancora quelli della Cassazione ma stavolta a sezioni unite), colmando per sentenza quello che hanno percepito come una lacuna giuridica, forzando e adeguando il Codice alla «mutata coscienza sociale».
Questo è avvenuto, al netto dei formalismi giuridici e comunque la si pensi sull’eutanasia. I magistrati si sono sostituiti al Parlamento e, interpretando quello che ritengono essere il comune sentire («dimostrando di essere in sintonia con la maggioranza del Paese», come dice la radicale Maria Antonietta Farina Coscioni), hanno stabilito che quel che fino a ieri per la legge era omicidio, oggi per chi la legge è chiamato ad applicare non lo è più. Questo è avvenuto. E, per il modo, qualche brivido dovrebbe correre nella schiena anche di chi può essere totalmente d’accordo con la sostanza del provvedimento.
Quello di Eluana Englaro è un caso limite. E proprio per questo è diventato un caso simbolo. Sul suo corpo si è combattuta una battaglia etica e ideologica che aveva come fine ultimo cambiare il nostro ordinamento. Ora la breccia è stata aperta. Dove verrà posta la prossima, necessaria frontiera è un’incognita e Camera e Senato sono chiamati a un compito delicatissimo.Ma questo dopo. Oggi risuonano ancora le grida di guerra. E mentre dai campi opposti volano le accuse, Eluana si accinge a essere staccata dal sondino che la tiene in vita e lasciata morire. Nell’arco di 10-15 giorni. Di fame. Perché anche questo hanno di brutto le leggi fatte per sentenza: che sono necessariamente approssimative. Si voleva l’eutanasia. Avremo una lunga agonia: tutto meno che una «dolce morte».
Il Giornale

giovedì 13 novembre 2008

Forza Nuova sposa il progetto dell'unione dei comuni della Costa Ionico Salentina

Martedì 30 settembre 2008 nella Sala Polifunzionale di via Oberdan, alla presenza dei sindaci Giuseppe Nocera di Sannicola, Eugenio Ozza di Ugento, Massimo Basurto di Racale, Giuseppe Venneri di Gallipoli, Vincenzo Romano di Alezio, Adriano Merico di Parabita e dell' ing. Calà :E' stato presentato il "Piano di miglioramento dell’attrattività del territorio ai fini turistici e piano integrato di sviluppo territoriale ASSI IV e VII POR 2007-2013".

Forza Nuova da sempre sensibile allo sviluppo territoriale e turistico del territorio, e ad ogni iniziativa che lo sostenga, sposa il progetto dell'unone dei comuni, e come chiesto dal Sindaco di Sannicola Giuseppe Nocera, i Cuib appartenenti a questa area sosterranno esso, creando, sin da subito, un "laboratorio di idee e proposte" la cui raccolta finale, verrà presentata pubblicamente come contributo, ai rappresentanti dei comuni interessati.

Forza nuova Sannicola
Forza Nuova Racale


PRIMA PARTE



SECONDA PARTE



TERZA PARTE

mercoledì 12 novembre 2008

Venerdì 14 Novembre, convegno monotematico sulla riforma Gelmini


Una delegazione del Cuib di Forza Nuova Sannicola sarà presente nella sala come spettatore, invitiamo ugualmente i cittadini, tesserati e simpatizzanti e in particolar modo tutti gli studenti di Sannicola a partecipare.

mercoledì 5 novembre 2008

5 e 6 Novembre. Onore ai caduti per la libertà

In questi giorni, dal 4 al 6 Novembre, è doveroso ricordare il sacrificio di sei italiani triestini, che nel mese di Novembre del 1953 sacrificarono la propria vita, all’epoca tristemente occupata dalle truppe angloamericane e dalla polizia civile slovena.
I capi di stato alleati, avevano deciso che Trieste era una città troppo calda, nel clima di tensione postbellico, per essere lasciata completamente sotto il comando italiano, così la occuparono con un proprio governo in mano al Generale Sir Thomas Winterton.
Il 3 Novembre la cittadina volle esporre sul municipio una bandiera italiana in ricordo della entrata in Trieste degli italiani nel 1918, ma questo suscitò subito l’ira del governatore, che fece togliere il vessillo.
La popolazione insorse e si organizzò in manifestazioni e cortei, cercando di fissare il tricolore sul municipio, che venne fatto rimuovere il 4 Novembre dal governatore, nonostante il dissenso del coraggioso sindaco Bartoli.
Lo spirito patriottico degli italiani venne interpretato forse come affronto da parte dei colonialisti angloamericani che, il 5 Novembre, caricarono i manifestanti, inseguendoli addirittura nella Chiesa di San Antonio e pestandoli selvaggiamente, dimostrando, così, di essere pari a bestie irrispettose anche della sacralità della Dimora di Dio.
Gli scontri continuarono in tutta la città e la polizia sparò uccidendo due persone tra le quali vi fu il quattordicenne Pierino Addobbati. Il 6 Novembre la popolazione prese d’assalto la prefettura lanciando bombe a mano. La polizia e gli eserciti d’occupazione spararono e sul terreno rimasero uccisi sei italiani.

Addobbati Piero, Bassa Erminio, Montano Saverio,
Paglia Francesco, Manzi Leonardo, Zavadil Antonio


martedì 4 novembre 2008

Onore ai nostri caduti


4 Novembre, "Italia poneva fine alla guerra
che aveva torturato e distrutto il centro-Europa.
La potenza austro ungarica veniva abbattuta.
Il Gen. Armando Diaz, capo supremo delle itale
forze di terra, di mare e di cielo emanava il
proclama della vittoria, in cui fra l'altro è detto:
«I resti di quello che fu uno dei più potenti
eserciti del mondo risalgono in disordine e
senza speranza i monti che avevan disceso
con orgogliosa sicurezza ".
Si chiudevano finalmente i confini naturali
e politici della Patria, che Dante Alighieri,
sin dal lontano 1300, aveva considerato
sino al Quarnaro.