SIGNORAGGIO BANCARIO

SIGNORAGGIO BANCARIO

giovedì 30 settembre 2010

L’ESPRESSO, SCHIFANI INDAGATO PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA


ROMA, 30 SET – Il presidente del Senato Renato Schifani è indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo scrive il settimanale L’Espresso nel numero che sarà in edicola domani. Si tratta – precisa il settimanale – di un «atto dovuto» dopo alcune dichiarazioni ai magistrati di Gaspare Spatuzza e del pentito Francesco Campanella.

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE


COMUNE DI SANNICOLA
Prov. di Lecce
E-mail: affari.generali@comune.sannicola.le.it
http://www.comune.sannicola.le.it/
Tel. 0833/231430 – Fax 0833/233713
P.I. 01814520753 – Cod. Fisc. 82000550754


Si comunica che il Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria di prima
convocazione per il giorno 30.09.2010 ore 17,30 presso la Sala Consiliare ed eventualmente
in seconda convocazione per il giorno 30.09.2010 ore 18.30, tratterà il seguente o.d.g. :
1) Approvazione verbali seduta precedente;
2) Art. 36 D.Lgs. 25.02.1995 n. 77 e successive modifiche. Salvaguardia degli
equilibri di bilancio. (Rel. Bramato)
3) Istanza Enel Distribuzione SPA per la concessione in uso di area comunale in
Lido Conchiglie per la realizzazione di nuova cabina di trasformazione MT/BT.
Determinazioni. (Rel. Bidetti)
4) Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari: Legge 133/2008. Triennio
2010-2012. Modifica ed integrazione delibera C.C. n. 12 del 30.06.2010. (Rel.
Bidetti)
5) Costruzione di una rotatoria sull’incrocio tra la S.P. 53 (Strada Prov.le per Alezio)
e la circonvallazione comunale. Riapprovazione progetto in variante al P.U.G. (Rel.
Bidetti)


Il Presidente del Consiglio
(Anselmo De Filippo)

ARRESTATO ASSESSORE DELLA LEGA.


Mazzetta da 15mila euro,
arrestato assessore della Lega
David Codognotto accusato di concussione.

VENEZIA - Come in un film. Aveva richiesto banconote tutte dello stesso taglio (100 euro), riposte in una busta di cellophane trasparente. Aveva lasciato la sua automobile aperta, sotto gli uffici comunali, in modo tale che venisse depositata sul cruscotto la mazzetta da 15 mila euro. Lui guardava dalla finestra e, con il telecomando, aveva chiuso la porta per mettere al sicuro il «bottino». Peccato che al film di David Codognotto— 32enne politico della Lega Nord, assessore comunale di San Michele al Tagliamento nella giunta di centrodestra guidata da Giorgio Vizzon—sia mancato l’«happy end». Quando è uscito dal Comune per intascare la bustarella ha infatti trovato ad aspettarlo gli agenti della Guardia di Finanza di Portogruaro, che gli hanno messo le manette ai polsi. La tangente era stata estorta all’associazione sportiva dilettantistica Lemene, collegata al Portogruaro Calcio di cui cura una parte del settore giovanile, con la minaccia di revocare un contributo e sfruttando la situazione di crisi della giunta. L’indagine non è finita, perché Codognotto aveva chiesto una seconda mazzetta di 20 mila euro: il sospetto degli inquirenti è che qualcun altro possa essere coinvolto.

mercoledì 29 settembre 2010

In manette il sindaco di Riomaggiore (PD), fondi pubblici per opere fantasma.....


Avrebbero fatto la “cresta” sui fondi comunitari e statali chiesti per sanare i danni provocati dal maltempo nel 2004 nel comune di Riomaggiore, il più grazioso delle Cinque Terre. E avrebbero pure fatto pressioni per scollare una minoranza arrabbiata che contestava atto amministrativo su atto amministrativo, pressioni forti tanto da fare ipotizzare una “concussione” sui generis. Sono questi i reati più gravi contestati, a diverso titolo, a Franco Bonanini, presidente del Parco delle 5 Terre, uomo del PD amato dal centrodestra, e al sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini, anche lui del PD, arrestati insieme ad altre 10 persone dalla squadra mobile della Spezia a conclusione di 9 mesi di indagini.

Un’indagine complessa, difficile, venata dalle calunnie sparse a piene mani da lettere anonime composte da un corvo che si è attivato proprio quando le indagini arrivavano al cuore della presunta associazione a delinquere. Calunnie terribili che coinvolgevano poliziotti e magistrati, membri dell’opposizione del paesino - perla considerato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

La storia di questa inchiesta sta nelle 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip spezzino Diana Brusacà e composte da intercettazioni telefoniche (in una di queste Bonanini dice al suo interlocutore che per far cessare le indagini «chiederà al ministro Brunetta» di intervenire) e indagini bancarie e patrimoniali, accertamenti amministrativi e documenti tecnici. Una marea di carte la cui analisi ha portato alle ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Mobile.

Molti i reati contestati che vanno appunto dalla concussione alla truffa e tentata truffa ai danni dello Stato per un milione di euro, falso ideologico e materiale, calunnia e violenza privata e infine associazione a delinquere. Le indagini sono partite nei primi mesi del 2010 sulla base di alcuni esposti arrivati in procura che riguardavano la ristrutturazione definita abusiva di fondi e villette. Denunce e segnalazioni che si moltiplicavano tanto che il pool di magistrati della procura della Spezia che lavora sugli abusi ambientali ha iniziato a indagare delegando la squadra mobile della questura.

Trasversale e assolutamente bipartisan la solidarietà a Bonanini, che da sempre gode di stima e simpatia a destra come a sinistra: dal ministro Prestigiacomo al governatore della Liguria Burlando, da Realacci agli Ecodem, pdl e pd tutti si stringono attorno al “Faraone”.

Non manca, sul popolare social network Facebook, un gruppo che solidarizza con lui. Una solidarietà che arriva fin dentro al centro medico del carcere don Bosco, dove si trova Bonanini dalle 12 di oggi. Gliela riferisce il suo avvocato Marco Corini che con i messaggi di solidarietà e quelli di smarrimento gli ha portato anche la copia di istanza di scarcerazione presentata al gip.

domenica 26 settembre 2010

AUGURI AI 10 RILEVATORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA 2010

COMUNE DI SANNICOLA
Prov. di Lecce
6° CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA 2010
GRADUATORIA
SELEZIONE PUBBLICA PER SOLI TITOLI PER LA NOMINA DI
N. 10 RILEVATORI ESTERNI


N COGNOME NOME DATA di NASCITA RESIDENZA PUNTEGGIO
1 CALO’ ELEONORA 07/05/1984 SANNICOLA 16
2 SANCES DAVIDE 22/08/1982 SANNICOLA 16
3 LONGO PIER PAOLO 03/12/1982 SANNICOLA 16
4 CAPUTO GABRIELLA 03/01/1986 SANNICOLA 15,50
5 PALUMBO LORENZO 19/03/1986 SANNICOLA 15
6 SANCES GIACOMO 01/02/1986 SANNICOLA 15
7 GABELLONE ROSSELLA 07/08/1972 SANNICOLA 15
8 TALA’ MARIA CRISTINA 04/05/1975 SANNICOLA 15
9 NEGRO ELEONORA 01/07/1990 SANNICOLA 14 precede per età
10 NEGRO VERONICA 21/02/1989 SANNICOLA 14 precede per età

Sannicola, 24 settembre 2010
Il Responsabile dell’Ufficio Comunale Censimento
Antonia Palumbo
http://www.comune.sannicola.le.it/images/stories/graduatoria_censimento_agricoltura.pdf

mercoledì 22 settembre 2010

NIKI VENDOLA

Anagrafe Pubblica della Giunta regionale
Legge Regionale 20 giugno 2008, n. 15
“Principi e linee guida in materia di trasparenza dell’attività amministrativa nella Regione Puglia”
Deliberazione Giunta regionale n. 1125 del 4 maggio 2010


Presidente della Regione Puglia
Nome e Cognome NICOLA VENDOLA
Nato a Bari il 26/08/1958
Residente a Terlizzi (Bari)


INDENNITÀ, RIMBORSI E GETTONI DI PRESENZA PERCEPITI A QUALSIASI TITOLO DALLA REGIONE:


Importi MENSILI spettanti anno 2010
Indennità di mandato
(al netto di contributi, ritenute erariali,
addizionali regionali, premi assicurativi) € 4.133,40
Diaria € 6.490,73 (*)
Rimborso rapporto con gli elettori € 3.133,46
Gettoni di presenza ______//______
(per sedute Commissioni consiliari, altro)
(*) – di cui € 5.000,00 quale contributo volontario versato a favore del Movimento per la Sinistra


REDDITI DICHIARATI E INTERESSI FINANZIARI RELATIVI A CIASCUNO DEGLI ANNI DI DURATA DELL’INCARICO NONCHÉ ALL’ANNO PRECEDENTE E SUCCESSIVO ALL’INCARICO MEDESIMO:


Redditi riferiti all’anno precedente l’elezione a Presidente della Regione Puglia – IX Legisl.
anno 2009 € 174.022,00 (*)
(*) – di cui € 60.000,00 quale contributo volontario versato a favore del Movimento per la Sinistra

DONI, BENEFICI E VANTAGGI ASSIMILABILI RICEVUTI IN RAGIONE DELL'INCARICO ISTITUZIONALE:


• 1 PC portatile fornito dal Consiglio regionale e 1 PC portatile completo di sistema collegamento internet fornito dalla Giunta
• Telefono portatile con sistema di codifica per selezionare utenze private
• Quotidiani e riviste gratuite

Arrestato l'assessore regionale alla Sanità dell'Abruzzo, due senatori indagati per corruzione: TUTTI DEL PDL


Due onorevoli del Pdl iscritti nel registro degli indagati della Procura di Pescara. I senatori Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano risulterebbero coinvolti nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lamberto Venturoni (Pdl), e dell'imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio, proprietario della Deco, azienda del settore rifiuti.
CONTRIBUTI ELETTORALI - I senatori Tancredi e Di Stefano (vice coordinatore abruzzese) sarebbero indagati per corruzione. Secondo i Pm avrebbero chiesto e ottenuto dall'imprenditore Di Zio il versamento di , poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia, contributi elettorali versati una decina di giorni prima delle elezioni. Mentre la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l'affitto. A ciò si aggiunge che Fabrizio Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio «20 mila euro», con due bonifici distinti «accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini, che ne girava 5 mila con proprio assegno a Di Stefano». Questo assegno risulta incassato da Di Stefano «in Chieti il 4 giugno 2009, su proprio conto corrente».
TERMOVALORIZZATORE - L'inchiesta ruoterebbe intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb in località Carapollo da realizzare sui terreni della società pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team. Secondo l'accusa Di Zio - in un periodo che va dal 2006 al 2009 - per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro. Mentre l'assessore Venturoni avrebbe messo a disposizione la Team per riuscire nel progetto. L'inchiesta, si apprende a palazzo di giustizia è basata su intercettazioni dalle quali con acquisizioni mirate si è arrivati al sequestro di documenti e prove documentali. Venturoni, all'epoca dei fatti, era presidente della Team dalla quale si è dimesso nel novembre 2009. Undici mesi dopo essere stato nominato assessore alla sanità della neo Giunta Chiodi. L'assessore regionale è accusato di «appropriazione di risorse pubbliche, concretanti peculato, tutte funzionali al congegnato e sistematico piano di svuotamento per successiva acquisizione della Deco, delle utilità patrimoniali appartenenti alla Team, con lo scopo ultimo di far ottenere alla predetta azienda privata, senza il ricordo al metodo dell'appalto pubblico», «la costruzione e la gestione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti a Teramo».
TENTACOLI MILANESI - Nell'inchiesta è citata anche la Ecodeco di Milano, alla quale sia Venturoni sia Di Zio avrebbero offerto, in cambio della cessione gratuita della tecnologia per l'impianto teramano, di essere «ammessa a partecipare della realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti in Abruzzo», con l'affidamento diretto dell'appalto «ad una società a cui avrebbero partecipato tanto i Di Zio quanto la Ecodeco».
DUE ANNI DI INDAGINI - Le indagini sono durate circa due anni. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti sono parte dell'inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l'ex assessore all'Ambiente della regione, Daniela Stati. Fonti della Procura hanno confermato che il numero complessivo degli indagati è di 10 persone a cui si aggiungono i due arrestati.


lunedì 20 settembre 2010

ANCHE NEL PARLAMENTO SVEDESE ENTRA DI DIRITTO L'ESTREMA DESTRA

La coalizione di centrodestra guidata dal primo ministro svedese Frederik Reinfeldt ha vinto le elezioni politiche di ieri, senza però raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a formare da sola un nuovo governo.
La vera novità della tornata elettorale è l’ingresso in Parlamento per la prima volta dell’estrema destra, i ‘Democratici di Svezia’ (SD) di Jimmi Akesson, che con circa il 5,7% dei voti hanno superato la soglia necessaria (4%) a conquistare seggi, e ne ottengono 20.
Trentuno anni, capelli scuri, occhiali e abbigliamento all’ultima moda. L’estrema destra in Svezia non si presenta sotto la forma aggressiva di un vichingo biondo, ma nei panni di Jimmi Akesson, classe 1979, da cinque anni leader dei Democratici di Svezia (SD), il partito di estrema destra che si appresta a fare il suo ingresso storico in Parlamento.
Militante di SD dall’età di 15 anni, Akesson fu scelto nel 2005 per essere la figura di punta di un partito quasi inesistente alle elezioni precedenti. Alle legislative del 1998, SD aveva raccolto solo lo 0,37% dei voti, poi l’1,44% nel 2002. Ma nel 2006, sotto la guida di Akesson, l’estrema destra ha raggiunto il 2,93% e oggi ha superato la soglia del 4% necessaria a conquistare seggi in Parlamento. Con il suo look rassicurante, Akesson ha modificato la percezione che gli svedesi avevano dell’estrema destra, attenuando nettamente l’ombra del movimento Bevara Sverige Svenskt da cui gli SD sono usciti.
Nel 1995, quando quindicenne entrò nel partito, c’erano ancora militanti vestiti in uniforme nazista: «Oggi siamo diversi – ha detto in una recente intervista il giovane leader – e gli elettori lo vedono». Ma Akesson, nato a Solvesborg (nel sud della Svezia) dove è consigliere comunale dal 1998, non ha dimenticato i temi fondamentali del suo partito: l’immigrazione, la criminalità e i legami tra le due. «Tutti gli immigrati non sono dei criminali, certo, ma c’è una connessione», ha detto, rivendicando un «punto di vista conservatore» e sottolineando come le politiche in merito a immigrazione e criminalità siano «ciò che ci differenzia dagli altri partiti».

mercoledì 15 settembre 2010

Medici obiettori, la Puglia li esclude dai consultori ma il TAR dice NO!!!

BARI - «Impedire ai medici obiettori di andare nei consultori è incostituzionale e discriminatorio». E viola anche la norma sulla parità di trattamento nei rapporti di lavoro. A stabilirlo è il Tar che, con un’articolata sentenza di 28 pagine pubblicata ieri, ha annullato il provvedimento con il quale la Regione Puglia aveva posto uno sbarramento alla partecipazione nelle graduatorie dei consultori agli ostetrici-ginecologi obiettori di coscienza. E ha ordinato all’amministrazione di riaprire i termini per consentire agli obiettori di dare le loro adesioni.
Secondo i giudici della II sezione (presidente Amedeo Urbano, relatore Francesco Cocomile) la presenza o no di un medico obiettore è inifluente visto che comunque tutti devono attenersi ai principi della legge194/78 che prevede, ad esempio, anche la prescrizione di certificati per l’interruzione di gravidanza. Ma questa è cosa ben diversa dall’interruzione di gravidanza che comunque non potrebbe mai essere eseguita in un consultorio ma in una struttura autorizzata.
Per farla breve, non ci sarebbe motivo del contendere.
All’origine della decisione della Regione, presunte criticità legate al diverso comportamento assunto dagli obiettori. Una (gran) parte di essi (come ha chiarito la Regione in udienza), attenendosi alla legge, accettano di rilasciare i documenti «Ivg» alle donne, altri invece «si rifiutano di farlo - precisa la Regione - e spesso si rifiutano anche di inserire i «Iud» (spirali) ai fini contraccettivi e di prescrivere la contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo)».
Tuttavia, secondo i giudici, il mezzo per evitare tale «eventuale commissione di illeciti di rilevanza penale, disciplinare e/o deontologica» (dei medici, ndr), non può essere certo una clausola espulsiva e discriminatoria di un bando. A tal fine, il tribunale - rifacendosi a una giurisprudenza della Corte europea - assimila tale questione giuridica a quella di una clausola che preveda l’esclusione di ditte con particolari caratteristiche.
Cosa accadrà adesso? Il Tar è stato chiaro: la Regione dovrà riaprire i termini e, in futuro, potrà prevedere nei bandi per la copertura dei turni nei consultori una quota del 50% di medici obiettori e un altro 50% per i medici non obiettori.
A presentare ricorso al Tar erano stati alcuni medici obiettori, tra cui il prof. Filippo Maria Boscia che, oltre ad essere primario di Ostetricia e Ginecologia al «Di Venere» (dove l’Asl ha di fatto «cancellato» il centro «Fivet» preferendo affidarlo ai privati) è anche presidente nazionale del Forum di associazioni e movimenti di ispirazione cristiana operanti in campo socio sanitario: l’associazione, unitamente al Movimento per la vita italiano, si sono costituite in giudizio e il loro intervento è stato ritenuto ammissibile come peraltro sancito già in precedenza dal Tar Lazio.
Boscia precisa come «avrebbe preferito evitare tale soluzione giudiziaria, privilegiando un sereno dialogo sedendosi attorno a un tavolo con l’assessore Tommaso Fiore e al Governatore Nichi Vendola. Crediamo fermamente nel discorso della difesa della vita, ritenendo che i percorsi dell’aborto debbano transitare da tutte le disposizioni che la legge 1984 dà, ivi compreso il tentativo di evitare l’aborto». Aspetti, questi, peraltro richiamati dal Tar nella sentenza che ha trascritto la parte di norma interessata.
«Noi insistiamo sugli aspetti della prevenzione, lasciando ferma ogni autodeterminazione da parte della donna».

venerdì 10 settembre 2010

Forza Nuova ha contestato alla festa dei giovani del Pdl "Arteju 2010" il Ministro degli Interni Roberto Maroni


ROMA, 9 SET - Forza Nuova ha contestato alla festa dei giovani del Pdl "Arteju 2010" il Ministro degli Interni Roberto Maroni.
Una nostra militante gli ha consegnato la "Tessera del politico nr 1" come segno di protesta nei confronti della tessera del tifoso. Infatti, mentre i politici condannati in via definitiva, tra cui figura anche il Ministro leghista, condannato per resistenza a pubblico ufficiale, hanno la possibilità di fare quello che vogliono come vogliono anche e soprattutto sulla pelle dei cittadini, i tifosi vengono schedati come delinquenti. Mentre molti politici sono noti corrotti, i cittadini vengono preventivamente schedati. Maroni dovrebbe pensare di più alla sicurezza degli italiani, occuparsi dei rom che cacciati dalla Francia arrivano a Roma, all'immigrazione che aveva promesso di fermare ma non ha fatto. Ed i dati parlano chiaro e svelano le menzogne leghiste.
Una ventina di militanti di Forza Nuova sono stati fermati.

mercoledì 1 settembre 2010

Forza Nuova contesta le affermazioni di Gheddafi

Le affermazioni di Gheddafi su Europa e Islam sono la conseguenza di una scelta politica fatta dai Governi europei negli ultimi decenni. L'abbandono della natura Cristiana delle società e del Governo delle Nazioni non può che preludere all'islamizzazione dell' Europa. Il laicismo galoppante dei nostri goverrnanti infatti apre l' Europa ad una realtà prepotente e dilagante come l'Islam. Il vuoto creato da Stati e popoli che non credono più, sarà riempito da un Islam incurante delle libertà, semplice e totalizzante! Il battersi per un Europa Cristiana da oggi non ha più un significato vago o il sapore di uno semplice slogan, ma appare come un percorso chiaro e radicale.L'Europa deve uniformare le proprie leggi al concetto di difesa della vita, deve educare la gioventù ad individuare il bene e il male, il falso ed il vero e battersi con generosità nella difesa delle tradizioni. L'Europa deve riconoscersi in quei valori e riti millenari che l'anno resa grande Civilta. L Europa, non dimentichiamo, deve tornare a fare figli perchè anche il vuoto demografico sarà conquistato dall' Islam. Solo in questo modo le carnevalate di Gheddafi appariranno come innocue esternazioni di una religione che non è mai riuscita ad essere Civiltà e non il preludio ad una nostra sconfitta epocale.