SIGNORAGGIO BANCARIO

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giovedì 30 aprile 2009

Bologna, Forza Nuova candida a sindaco don Giulio Tam

Don Giulio Tam, sacerdote tradizionalista, sarà il candidato a sindaco della città di Bologna nelle file di FORZA NUOVA.
Lotta contro la recessione e per il rilancio dell' economia del territorio, lotta contro la strisciante privatizzazione dell' acqua, coinvolgimento di associazioni di cittadini nella questione sicurezza, intervento dell' amministrazione locale nella questiona abitativa in un più organico programma di agevolazione all' acquisto della casa contro la logica speculativa del sistema bancario: questi alcuni punti programmatici di FORZA NUOVA.
La scelta di questo coraggioso sacerdote è coerente con lo spirito del Movimento perchè rappresenta un segnale di vera e propria rottura rispetto ad una partitocrazia affarista e lontana anni luce dal suo scopo di servizio per la comunità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La Cassazione conferma il sequestro di 500.000 € al ministro Fitto per la lista Puglia Prima di tutto.

21 Aprile 2009


Nuovi guai giudiziari all’orizzonte per Raffaele Fitto. La Cassazione ha confermato il sequestro dei 500 mila euro che l’attuale ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto all’epoca coordinatore della Puglia per Forza Italia versò sul conto dell’associazione “La Puglia prima di tutto”. La somma venne sequestrata nel 2006 dalla magistratura di Bari, sussistendo gli indizi del presunto reato di corruzione. I giudici della sesta sezione penale della Corte, con la sentenza 16725, hanno respinto sia il ricorso dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia in Puglia, sia quello del pm inquirente che chiedeva di estendere i sigilli anche ad altri beni del ministro. Il sequestro, che era stato confermato dal Tribunale del Riesame pugliese il 7 luglio 2008, riguarda l’inchiesta aperta dalla magistratura barese sui rapporti che sarebbero intercorsi tra Fitto e l’imprenditore romano, “re” della sanità privata, Giampaolo Angelucci. Sia l’imprenditore, sia il ministro sono accusati di corruzione e secondo i pm Angelucci avrebbe versato la somma “in favore del movimento politico di Fitto” in cambio di agevolazioni negli appalti regionali della Puglia nel settore della sanità. Per la difesa di Fitto i soldi avrebbero dovuto essere restituiti sia “perché l’importo era già stato sequestrato all’imprenditore Angelucci, sia perché il bilancio dell’associazione dell’ex coordinatore regionale è stato trovato in regola, senza traccia di versamenti illeciti”. Una tesi che la Cassazione non ha condiviso: i giudici di merito hanno evidenziato la “possibile dispersione del bene sequestrato in vista di una successiva confisca” ritenendo invece che il sequestro sia giustificato anche dal cosiddetto “fumus commissi delicti”, ossia il fondato sospetto che il reato sia stato commesso, almeno a giudicare dagli elementi attualmente disponibili. Così è stata confermata l’ordinanza del Tribunale del riesame di Bari che aveva sequestrato l’importo, accogliendo le indicazioni in tal senso arrivate dalla stessa Cassazione . I giudici togati della Cassazione, il 20 settembre 2007, avevano annullato il dissequestro deciso dal gip il primo agosto 2006. Attraverso una nota stampa diramata ad alcuni organi d’informazione, Paolo Sisto, legale del ministro per gli Affari regionali, ha voluto rimarcare “la solerzia, con cui, soprattutto in periodo pre-elettorale, vengono distribuite non-notizie sulla vicenda giudiziaria di Raffaele Fitto, anche quando si tratta di situazioni di carattere esclusivamente tecnico e senza alcuna influenza sul merito. La scelta della Cassazione di non accogliere né il ricorso dell’accusa, né quello della difesa relativamente al sequestro operato sul conto de ‘La Puglia prima di tutto (e non su beni personali), prosegue il legale nella nota che risale al 19 marzo scorso e riguarda una somma abbondantemente compresa, peraltro in fase di sole indagini, in quanto era stato già sequestrato ad altri”. Un brutto boomerang per il nuovo movimento politico che tra poco si andrà a misurare alle urne elettorali e motivo di critica per gli avversari politici.