
giovedì 10 febbraio 2011
sabato 5 febbraio 2011
FN SANNICOLA IN LUTTO

Ai familiari e parenti che con amore lo hanno assistito in questo suo difficile e lungo cammino, vanno le nostre più sentite condoglianze e la promessa di impegnarci ancor di più nelle nostre battaglie per onorare il compianto camerata William esempio per tutti di militanza.
Camerata William,
PRESENTE!
PRESENTE!
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venerdì 31 dicembre 2010
Forza Nuova: crisi profonda e percorso di rinascita

On Roberto Fiore
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martedì 30 novembre 2010
Università, Forza Nuova con gli studenti

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Lotta Studentesca
lunedì 29 novembre 2010
mercoledì 17 novembre 2010
DESTRA INNOCENTE !!!
I giudici della Corte d'assise di Brescia hanno assolto tutti cinque gli imputati per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 che causò 8 morti e oltre 100feriti.
L'asoluzione è stata decisa in base all'articolo 530 comma 2.
Al termine della loro requisitoria, il procuratore aggiunto Roberto Di Martino e Francesco Piantoni avevano chiesto la condanna all'ergastolo per gli ex ordinovisti veneti Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, per l'ex collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino. Era stata invece chiesta l'assoluzione per l'ex segretario dell'Msi Pino Rauti.
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venerdì 29 ottobre 2010
PROPOSTA DI LEGGE SULL'ABOLIZIONE DELLA PENSIONE DEI PARLAMENTARI

21 settembre 2010, proposta di legge per eliminare la pensione ai parlamentari dopo soli 5 anni di legislatura.
Presenti 525: 5 astenuti, 22 SI all'abolizione della legge, 498 hanno detto NO all'abolizione.
Così hanno votato i deputati della nostra penisola del grande salento:
L' unico ad aver votato SI è stato l'on. Zazzera (IDV) mentre i restanti onorevoli hanno votato NO: Barba (PDL), Bellanova (PD), Franzoso (PDL), Lisi (PDL), Lazzari (PDL), Patarino (FLI), Ria (UDC), Sardelli (MISTO), Vitali (PDL), Vico (PD).
Non hanno votato in quanto in missione (quindi assenti) Leone (PDL), Gaglione (MISTO), Fitto (PDL), Mantovano (PDL).
Presenti 525: 5 astenuti, 22 SI all'abolizione della legge, 498 hanno detto NO all'abolizione.
Così hanno votato i deputati della nostra penisola del grande salento:
L' unico ad aver votato SI è stato l'on. Zazzera (IDV) mentre i restanti onorevoli hanno votato NO: Barba (PDL), Bellanova (PD), Franzoso (PDL), Lisi (PDL), Lazzari (PDL), Patarino (FLI), Ria (UDC), Sardelli (MISTO), Vitali (PDL), Vico (PD).
Non hanno votato in quanto in missione (quindi assenti) Leone (PDL), Gaglione (MISTO), Fitto (PDL), Mantovano (PDL).
I parlamentari d'ogni colore politico, nonostante tutto continuano ad aumentarsi gli stipendi, ad autoassegnarsi privilegi d'ogni sorta, a rafforzare ogni giorno di più la loro posizione di casta di privilegiati, non curandosi per niente dello sgretolamento sia economico che sociale della nostra povera Italia. La nostra classe dirigente che dovrebbe essere garanzia di pulizia ed onestà si dimostra ancora una volta un branco di papponi e corrotti.
Forza Nuova ritiene che l'unica risposta sia una classe politica giovane pulita e coraggiosa, che abbia a cuore solo l'intersse della nostra nazione, una classe politica che non si venda e non si prostituisca, e che possa credere e dare onore e dignità alla nostra Italia.
Forza Nuova Sannicola
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domenica 24 ottobre 2010
NUCLEARE: BOLLETTA PIU' CARA PER GLI ITALIANI CON L'ELETTRICITA' DA ATOMO

Lo studio ha messo a confronto otto studi recenti pubblicati fra il 2008 e il 2010 (Agenzia Nucleare dell’Ocse, Ufficio del Budget del Congresso Usa, Dipartimento dell’Energia Usa, Massachusetts Institute of Technology, Commissione Europea, Camera dei Lords, Electric Power Research Institute e Moody’s), e presentati sul periodico ‘Gazzetta Ambiente’. Che il nucleare non sia una fonte conveniente per i bilanci familiari «ne ha dato prova il Regno Unito negli ultimi 20 anni», scrive il docente di Politiche energetiche dell’ Università di Greenwich Steve Thomas sulla rivista Energia. Ma è in Italia che questa fonte derivante dall’atomo sembra essere ancora più cara, perchè il nostro Paese sconta la ripartenza da zero, nonchè la necessità di importare reattori «che non produciamo».
Inoltre per le caratteristiche del nostro territorio, e «le forti opposizioni locali», continua il rapporto della Fondazione, occorre considerare «tempi prevedibilmente più lunghi» di realizzazione delle centrali. Il costo per rispettare le direttive europee sull’abbattimento dell’anidride carbonica (Co2), ha infine osservato Ronchi, «non compenserà il gap economico che tra dieci/venti anni vi sarà tra il nucleare, peraltro di difficile realizzazione in Italia, e le altri fonti di energia.
E il programma nucleare italiano, con i suoi 100 terawattora (TWh) e 13.000 MW di nuove centrali entro il 2030, non può semplicemente essere aggiunto all’ esistente che comprende uno sviluppo delle rinnovabili (circa 100 TWh entro il 2020), di nuove centrali a gas e a carbone in costruzione o in fase avanzata di autorizzazione (almeno altri 10.000 MW entro il 2020), perchè la crisi economica e le politiche di risparmio e di efficienza energetica stanno configurando una futura crescita moderata dei consumi elettrici.
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lunedì 18 ottobre 2010
FIERA DI SAN SIMONE

del Sig. Sindaco del Comune di Sannicola Giuseppe Nocera
dell’ assessore con delega al SUAP Bidetti Stefano
Oggetto: Fiera di San Simone
Come ogni anno nelle giornate del 28 e 29 ottobre si ripete, nella nostra cittadina, la tradizionale fiera di San Simone, una delle più antiche di tutto il Salento, oramai considerata un'ottima vetrina per i vari commercianti, un'occasione di svago per la gente del posto e per i vari visitatori che vi accorrono e per proporre, con la manifestazione ”gusto in fiera”, prodotti tipici con degustazioni presso gli stand allestiti in piazza.
Negli anni, però, abbiamo riscontrato che in alcune bancarelle come anche in qualche stand non erano presenti i misuratori fiscali.
Questa cosa ci ha fatto insospettire se trattasi di aziende fantasma con il conseguente commercio di prodotti in nero.
Con ciò esortiamo l’Amministrazione Comunale a rilasciare le autorizzazioni solo a coloro in possesso delle iscrizioni al R.E.C. ed al R.E.A. e alle autorità competenti di effettuare i dovuti controlli.
Sannicola, 14 ottobre 2010
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domenica 17 ottobre 2010
Lecce: militanti di Lotta Studentesca accerchiati e minacciati da antifascisti
Il Nuovo Quotidiano di Puglia

sabato 16 ottobre 2010
Oggi 16 Ottobre 2010, intorno alle ore 13:30, quattro militanti di Lotta Studentesca, movimento giovanile vicino a Forza Nuova, dopo aver effettuato un mormale volantinaggio di propaganda nei pressi del liceo scientifico "Banzi Bazoli" sono stati vilmente accerchiati da una quindicina di attivisti riconducibili presumibilmente al collettivo antifascista il "Caos".I soliti "democratici" e "amanti della libertà" hanno pensato bene, protetti da caschi, di impedire una lecita attività politica a chi ha un pensiero evidentemente diverso dal loro.Gli "antifascisti per caso", dopo aver accerchiato i militanti di LS, li hanno minacciati, spintonati ed insultati. Gli insulti più pesanti sono stati verso l'unica militante donna di Lotta Studentesca.Questo il loro concetto di democrazia, questa la loro propaganda di libertà.Sappiano, questi cani del sistema, figli di una società borghese e decandente, che Lotta Studentesca non cederà loro un passo e che, anzi, tornerà nelle strade e nelle piazze più forte e determinata di prima.
Ufficio StampaLotta Studentesca Lecce
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Lotta Studentesca
martedì 12 ottobre 2010
Risposta in merito alla fiaccolata “Tutti siamo Teresa e Sakineh” No alla pena di morte
Ringraziamo innanzitutto le varie istituzioni per l’invito perpetratoci,
replicando che la nostra formazione politica non partecipa a manifestazioni che non sono altro che ingerenze negli affari interni degli stati.
Forza Nuova è per la salvaguardia della sovranità nazionale di ogni popolo, e come è contraria all'intervento militare in Afghanistan è contraria alle ingerenze in materia di costumi e di diritto in altri paesi, quindi come pretendiamo d’ essere padroni a casa nostra, rispettiamo le questioni in materia giuridica e sociale d’altri stati non prendendo posizioni, specialmente quando esse non sono equidistanti e non menzionano mai paesi filoatlantici come Arabia Saudita (le donne non possono votare ne prendere la patente, morte per adulterio, eec...), Cina (dove esiste la pena di morte all’ordine del giorno, anche per evasione fiscale) o Pakistan ( dove sono di origini pakistana gli abusi suddetti verso migliaia di donne vittime anche in Italia, vedi il caso Novi Ligure)
E’ in tal senso che avremmo preferito si fosse mossa la C.P.O., nel denunciare piuttosto le problematiche esistenti nel nostro paese riguardo la popolazione immigrata musulmana che sembra regolarsi con un proprio diritto anzichè quello italiano, e a trovare e proporre rimedi sociali e giuridici più efficaci per i sempre più numerosi casi di stupri, pedofilie, violenze domestiche perpetrate sia verso le nostre connazionali sia verso le donne immigrate.
replicando che la nostra formazione politica non partecipa a manifestazioni che non sono altro che ingerenze negli affari interni degli stati.
Forza Nuova è per la salvaguardia della sovranità nazionale di ogni popolo, e come è contraria all'intervento militare in Afghanistan è contraria alle ingerenze in materia di costumi e di diritto in altri paesi, quindi come pretendiamo d’ essere padroni a casa nostra, rispettiamo le questioni in materia giuridica e sociale d’altri stati non prendendo posizioni, specialmente quando esse non sono equidistanti e non menzionano mai paesi filoatlantici come Arabia Saudita (le donne non possono votare ne prendere la patente, morte per adulterio, eec...), Cina (dove esiste la pena di morte all’ordine del giorno, anche per evasione fiscale) o Pakistan ( dove sono di origini pakistana gli abusi suddetti verso migliaia di donne vittime anche in Italia, vedi il caso Novi Ligure)
E’ in tal senso che avremmo preferito si fosse mossa la C.P.O., nel denunciare piuttosto le problematiche esistenti nel nostro paese riguardo la popolazione immigrata musulmana che sembra regolarsi con un proprio diritto anzichè quello italiano, e a trovare e proporre rimedi sociali e giuridici più efficaci per i sempre più numerosi casi di stupri, pedofilie, violenze domestiche perpetrate sia verso le nostre connazionali sia verso le donne immigrate.
Forza Nuova Sannicola
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domenica 10 ottobre 2010
giovedì 7 ottobre 2010
Richiesta di chiarimenti in merito alla questione parcheggi sul lungomare Colombo a Lido Conchiglie
Domanda protocollata al Sindaco di Sannicola Giuseppe Nocera il 30 09 2010
lettera inviata da mittente anonimo:
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Manifesti
mercoledì 6 ottobre 2010
Forza Nuova: la nostra posizione sullo scontro Fini-Berlusconi

La Segreteria nazionale
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giovedì 30 settembre 2010
L’ESPRESSO, SCHIFANI INDAGATO PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA

ROMA, 30 SET – Il presidente del Senato Renato Schifani è indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo scrive il settimanale L’Espresso nel numero che sarà in edicola domani. Si tratta – precisa il settimanale – di un «atto dovuto» dopo alcune dichiarazioni ai magistrati di Gaspare Spatuzza e del pentito Francesco Campanella.
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CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

COMUNE DI SANNICOLA
Prov. di Lecce
E-mail: affari.generali@comune.sannicola.le.it
http://www.comune.sannicola.le.it/
Tel. 0833/231430 – Fax 0833/233713
P.I. 01814520753 – Cod. Fisc. 82000550754
Prov. di Lecce
E-mail: affari.generali@comune.sannicola.le.it
http://www.comune.sannicola.le.it/
Tel. 0833/231430 – Fax 0833/233713
P.I. 01814520753 – Cod. Fisc. 82000550754
Si comunica che il Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria di prima
convocazione per il giorno 30.09.2010 ore 17,30 presso la Sala Consiliare ed eventualmente
in seconda convocazione per il giorno 30.09.2010 ore 18.30, tratterà il seguente o.d.g. :
1) Approvazione verbali seduta precedente;
2) Art. 36 D.Lgs. 25.02.1995 n. 77 e successive modifiche. Salvaguardia degli
equilibri di bilancio. (Rel. Bramato)
3) Istanza Enel Distribuzione SPA per la concessione in uso di area comunale in
Lido Conchiglie per la realizzazione di nuova cabina di trasformazione MT/BT.
Determinazioni. (Rel. Bidetti)
4) Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari: Legge 133/2008. Triennio
2010-2012. Modifica ed integrazione delibera C.C. n. 12 del 30.06.2010. (Rel.
Bidetti)
5) Costruzione di una rotatoria sull’incrocio tra la S.P. 53 (Strada Prov.le per Alezio)
e la circonvallazione comunale. Riapprovazione progetto in variante al P.U.G. (Rel.
Bidetti)
Il Presidente del Consiglio
(Anselmo De Filippo)
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ARRESTATO ASSESSORE DELLA LEGA.

Mazzetta da 15mila euro,
arrestato assessore della Lega
David Codognotto accusato di concussione.
VENEZIA - Come in un film. Aveva richiesto banconote tutte dello stesso taglio (100 euro), riposte in una busta di cellophane trasparente. Aveva lasciato la sua automobile aperta, sotto gli uffici comunali, in modo tale che venisse depositata sul cruscotto la mazzetta da 15 mila euro. Lui guardava dalla finestra e, con il telecomando, aveva chiuso la porta per mettere al sicuro il «bottino». Peccato che al film di David Codognotto— 32enne politico della Lega Nord, assessore comunale di San Michele al Tagliamento nella giunta di centrodestra guidata da Giorgio Vizzon—sia mancato l’«happy end». Quando è uscito dal Comune per intascare la bustarella ha infatti trovato ad aspettarlo gli agenti della Guardia di Finanza di Portogruaro, che gli hanno messo le manette ai polsi. La tangente era stata estorta all’associazione sportiva dilettantistica Lemene, collegata al Portogruaro Calcio di cui cura una parte del settore giovanile, con la minaccia di revocare un contributo e sfruttando la situazione di crisi della giunta. L’indagine non è finita, perché Codognotto aveva chiesto una seconda mazzetta di 20 mila euro: il sospetto degli inquirenti è che qualcun altro possa essere coinvolto.
arrestato assessore della Lega
David Codognotto accusato di concussione.
VENEZIA - Come in un film. Aveva richiesto banconote tutte dello stesso taglio (100 euro), riposte in una busta di cellophane trasparente. Aveva lasciato la sua automobile aperta, sotto gli uffici comunali, in modo tale che venisse depositata sul cruscotto la mazzetta da 15 mila euro. Lui guardava dalla finestra e, con il telecomando, aveva chiuso la porta per mettere al sicuro il «bottino». Peccato che al film di David Codognotto— 32enne politico della Lega Nord, assessore comunale di San Michele al Tagliamento nella giunta di centrodestra guidata da Giorgio Vizzon—sia mancato l’«happy end». Quando è uscito dal Comune per intascare la bustarella ha infatti trovato ad aspettarlo gli agenti della Guardia di Finanza di Portogruaro, che gli hanno messo le manette ai polsi. La tangente era stata estorta all’associazione sportiva dilettantistica Lemene, collegata al Portogruaro Calcio di cui cura una parte del settore giovanile, con la minaccia di revocare un contributo e sfruttando la situazione di crisi della giunta. L’indagine non è finita, perché Codognotto aveva chiesto una seconda mazzetta di 20 mila euro: il sospetto degli inquirenti è che qualcun altro possa essere coinvolto.
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Politici e amministratori corrotti in galera
mercoledì 29 settembre 2010
In manette il sindaco di Riomaggiore (PD), fondi pubblici per opere fantasma.....

Avrebbero fatto la “cresta” sui fondi comunitari e statali chiesti per sanare i danni provocati dal maltempo nel 2004 nel comune di Riomaggiore, il più grazioso delle Cinque Terre. E avrebbero pure fatto pressioni per scollare una minoranza arrabbiata che contestava atto amministrativo su atto amministrativo, pressioni forti tanto da fare ipotizzare una “concussione” sui generis. Sono questi i reati più gravi contestati, a diverso titolo, a Franco Bonanini, presidente del Parco delle 5 Terre, uomo del PD amato dal centrodestra, e al sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini, anche lui del PD, arrestati insieme ad altre 10 persone dalla squadra mobile della Spezia a conclusione di 9 mesi di indagini.
Un’indagine complessa, difficile, venata dalle calunnie sparse a piene mani da lettere anonime composte da un corvo che si è attivato proprio quando le indagini arrivavano al cuore della presunta associazione a delinquere. Calunnie terribili che coinvolgevano poliziotti e magistrati, membri dell’opposizione del paesino - perla considerato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
La storia di questa inchiesta sta nelle 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip spezzino Diana Brusacà e composte da intercettazioni telefoniche (in una di queste Bonanini dice al suo interlocutore che per far cessare le indagini «chiederà al ministro Brunetta» di intervenire) e indagini bancarie e patrimoniali, accertamenti amministrativi e documenti tecnici. Una marea di carte la cui analisi ha portato alle ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Mobile.
Molti i reati contestati che vanno appunto dalla concussione alla truffa e tentata truffa ai danni dello Stato per un milione di euro, falso ideologico e materiale, calunnia e violenza privata e infine associazione a delinquere. Le indagini sono partite nei primi mesi del 2010 sulla base di alcuni esposti arrivati in procura che riguardavano la ristrutturazione definita abusiva di fondi e villette. Denunce e segnalazioni che si moltiplicavano tanto che il pool di magistrati della procura della Spezia che lavora sugli abusi ambientali ha iniziato a indagare delegando la squadra mobile della questura.
Trasversale e assolutamente bipartisan la solidarietà a Bonanini, che da sempre gode di stima e simpatia a destra come a sinistra: dal ministro Prestigiacomo al governatore della Liguria Burlando, da Realacci agli Ecodem, pdl e pd tutti si stringono attorno al “Faraone”.
Non manca, sul popolare social network Facebook, un gruppo che solidarizza con lui. Una solidarietà che arriva fin dentro al centro medico del carcere don Bosco, dove si trova Bonanini dalle 12 di oggi. Gliela riferisce il suo avvocato Marco Corini che con i messaggi di solidarietà e quelli di smarrimento gli ha portato anche la copia di istanza di scarcerazione presentata al gip.
Un’indagine complessa, difficile, venata dalle calunnie sparse a piene mani da lettere anonime composte da un corvo che si è attivato proprio quando le indagini arrivavano al cuore della presunta associazione a delinquere. Calunnie terribili che coinvolgevano poliziotti e magistrati, membri dell’opposizione del paesino - perla considerato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
La storia di questa inchiesta sta nelle 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip spezzino Diana Brusacà e composte da intercettazioni telefoniche (in una di queste Bonanini dice al suo interlocutore che per far cessare le indagini «chiederà al ministro Brunetta» di intervenire) e indagini bancarie e patrimoniali, accertamenti amministrativi e documenti tecnici. Una marea di carte la cui analisi ha portato alle ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Mobile.
Molti i reati contestati che vanno appunto dalla concussione alla truffa e tentata truffa ai danni dello Stato per un milione di euro, falso ideologico e materiale, calunnia e violenza privata e infine associazione a delinquere. Le indagini sono partite nei primi mesi del 2010 sulla base di alcuni esposti arrivati in procura che riguardavano la ristrutturazione definita abusiva di fondi e villette. Denunce e segnalazioni che si moltiplicavano tanto che il pool di magistrati della procura della Spezia che lavora sugli abusi ambientali ha iniziato a indagare delegando la squadra mobile della questura.
Trasversale e assolutamente bipartisan la solidarietà a Bonanini, che da sempre gode di stima e simpatia a destra come a sinistra: dal ministro Prestigiacomo al governatore della Liguria Burlando, da Realacci agli Ecodem, pdl e pd tutti si stringono attorno al “Faraone”.
Non manca, sul popolare social network Facebook, un gruppo che solidarizza con lui. Una solidarietà che arriva fin dentro al centro medico del carcere don Bosco, dove si trova Bonanini dalle 12 di oggi. Gliela riferisce il suo avvocato Marco Corini che con i messaggi di solidarietà e quelli di smarrimento gli ha portato anche la copia di istanza di scarcerazione presentata al gip.
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domenica 26 settembre 2010
AUGURI AI 10 RILEVATORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA 2010

Prov. di Lecce
6° CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA 2010
GRADUATORIA
SELEZIONE PUBBLICA PER SOLI TITOLI PER LA NOMINA DI
N. 10 RILEVATORI ESTERNI
N COGNOME NOME DATA di NASCITA RESIDENZA PUNTEGGIO
1 CALO’ ELEONORA 07/05/1984 SANNICOLA 16
2 SANCES DAVIDE 22/08/1982 SANNICOLA 16
3 LONGO PIER PAOLO 03/12/1982 SANNICOLA 16
4 CAPUTO GABRIELLA 03/01/1986 SANNICOLA 15,50
5 PALUMBO LORENZO 19/03/1986 SANNICOLA 15
6 SANCES GIACOMO 01/02/1986 SANNICOLA 15
7 GABELLONE ROSSELLA 07/08/1972 SANNICOLA 15
8 TALA’ MARIA CRISTINA 04/05/1975 SANNICOLA 15
9 NEGRO ELEONORA 01/07/1990 SANNICOLA 14 precede per età
10 NEGRO VERONICA 21/02/1989 SANNICOLA 14 precede per età
Sannicola, 24 settembre 2010
Il Responsabile dell’Ufficio Comunale Censimento
Antonia Palumbo
2 SANCES DAVIDE 22/08/1982 SANNICOLA 16
3 LONGO PIER PAOLO 03/12/1982 SANNICOLA 16
4 CAPUTO GABRIELLA 03/01/1986 SANNICOLA 15,50
5 PALUMBO LORENZO 19/03/1986 SANNICOLA 15
6 SANCES GIACOMO 01/02/1986 SANNICOLA 15
7 GABELLONE ROSSELLA 07/08/1972 SANNICOLA 15
8 TALA’ MARIA CRISTINA 04/05/1975 SANNICOLA 15
9 NEGRO ELEONORA 01/07/1990 SANNICOLA 14 precede per età
10 NEGRO VERONICA 21/02/1989 SANNICOLA 14 precede per età
Sannicola, 24 settembre 2010
Il Responsabile dell’Ufficio Comunale Censimento
Antonia Palumbo
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mercoledì 22 settembre 2010
NIKI VENDOLA
Anagrafe Pubblica della Giunta regionale
Legge Regionale 20 giugno 2008, n. 15
“Principi e linee guida in materia di trasparenza dell’attività amministrativa nella Regione Puglia”
Deliberazione Giunta regionale n. 1125 del 4 maggio 2010
Legge Regionale 20 giugno 2008, n. 15
“Principi e linee guida in materia di trasparenza dell’attività amministrativa nella Regione Puglia”
Deliberazione Giunta regionale n. 1125 del 4 maggio 2010

Presidente della Regione Puglia
Nome e Cognome NICOLA VENDOLA
Nato a Bari il 26/08/1958
Residente a Terlizzi (Bari)
INDENNITÀ, RIMBORSI E GETTONI DI PRESENZA PERCEPITI A QUALSIASI TITOLO DALLA REGIONE:
Importi MENSILI spettanti anno 2010
Indennità di mandato
(al netto di contributi, ritenute erariali,
addizionali regionali, premi assicurativi) € 4.133,40
Diaria € 6.490,73 (*)
Rimborso rapporto con gli elettori € 3.133,46
Gettoni di presenza ______//______
(per sedute Commissioni consiliari, altro)
(*) – di cui € 5.000,00 quale contributo volontario versato a favore del Movimento per la Sinistra
REDDITI DICHIARATI E INTERESSI FINANZIARI RELATIVI A CIASCUNO DEGLI ANNI DI DURATA DELL’INCARICO NONCHÉ ALL’ANNO PRECEDENTE E SUCCESSIVO ALL’INCARICO MEDESIMO:
Redditi riferiti all’anno precedente l’elezione a Presidente della Regione Puglia – IX Legisl.
anno 2009 € 174.022,00 (*)
(*) – di cui € 60.000,00 quale contributo volontario versato a favore del Movimento per la Sinistra
DONI, BENEFICI E VANTAGGI ASSIMILABILI RICEVUTI IN RAGIONE DELL'INCARICO ISTITUZIONALE:
• 1 PC portatile fornito dal Consiglio regionale e 1 PC portatile completo di sistema collegamento internet fornito dalla Giunta
• Telefono portatile con sistema di codifica per selezionare utenze private
• Quotidiani e riviste gratuite
Arrestato l'assessore regionale alla Sanità dell'Abruzzo, due senatori indagati per corruzione: TUTTI DEL PDL

Due onorevoli del Pdl iscritti nel registro degli indagati della Procura di Pescara. I senatori Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano risulterebbero coinvolti nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lamberto Venturoni (Pdl), e dell'imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio, proprietario della Deco, azienda del settore rifiuti.
CONTRIBUTI ELETTORALI - I senatori Tancredi e Di Stefano (vice coordinatore abruzzese) sarebbero indagati per corruzione. Secondo i Pm avrebbero chiesto e ottenuto dall'imprenditore Di Zio il versamento di , poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia, contributi elettorali versati una decina di giorni prima delle elezioni. Mentre la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l'affitto. A ciò si aggiunge che Fabrizio Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio «20 mila euro», con due bonifici distinti «accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini, che ne girava 5 mila con proprio assegno a Di Stefano». Questo assegno risulta incassato da Di Stefano «in Chieti il 4 giugno 2009, su proprio conto corrente».
TERMOVALORIZZATORE - L'inchiesta ruoterebbe intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb in località Carapollo da realizzare sui terreni della società pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team. Secondo l'accusa Di Zio - in un periodo che va dal 2006 al 2009 - per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro. Mentre l'assessore Venturoni avrebbe messo a disposizione la Team per riuscire nel progetto. L'inchiesta, si apprende a palazzo di giustizia è basata su intercettazioni dalle quali con acquisizioni mirate si è arrivati al sequestro di documenti e prove documentali. Venturoni, all'epoca dei fatti, era presidente della Team dalla quale si è dimesso nel novembre 2009. Undici mesi dopo essere stato nominato assessore alla sanità della neo Giunta Chiodi. L'assessore regionale è accusato di «appropriazione di risorse pubbliche, concretanti peculato, tutte funzionali al congegnato e sistematico piano di svuotamento per successiva acquisizione della Deco, delle utilità patrimoniali appartenenti alla Team, con lo scopo ultimo di far ottenere alla predetta azienda privata, senza il ricordo al metodo dell'appalto pubblico», «la costruzione e la gestione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti a Teramo».
TENTACOLI MILANESI - Nell'inchiesta è citata anche la Ecodeco di Milano, alla quale sia Venturoni sia Di Zio avrebbero offerto, in cambio della cessione gratuita della tecnologia per l'impianto teramano, di essere «ammessa a partecipare della realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti in Abruzzo», con l'affidamento diretto dell'appalto «ad una società a cui avrebbero partecipato tanto i Di Zio quanto la Ecodeco».
DUE ANNI DI INDAGINI - Le indagini sono durate circa due anni. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti sono parte dell'inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l'ex assessore all'Ambiente della regione, Daniela Stati. Fonti della Procura hanno confermato che il numero complessivo degli indagati è di 10 persone a cui si aggiungono i due arrestati.
CONTRIBUTI ELETTORALI - I senatori Tancredi e Di Stefano (vice coordinatore abruzzese) sarebbero indagati per corruzione. Secondo i Pm avrebbero chiesto e ottenuto dall'imprenditore Di Zio il versamento di , poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia, contributi elettorali versati una decina di giorni prima delle elezioni. Mentre la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l'affitto. A ciò si aggiunge che Fabrizio Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio «20 mila euro», con due bonifici distinti «accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini, che ne girava 5 mila con proprio assegno a Di Stefano». Questo assegno risulta incassato da Di Stefano «in Chieti il 4 giugno 2009, su proprio conto corrente».
TERMOVALORIZZATORE - L'inchiesta ruoterebbe intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb in località Carapollo da realizzare sui terreni della società pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team. Secondo l'accusa Di Zio - in un periodo che va dal 2006 al 2009 - per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro. Mentre l'assessore Venturoni avrebbe messo a disposizione la Team per riuscire nel progetto. L'inchiesta, si apprende a palazzo di giustizia è basata su intercettazioni dalle quali con acquisizioni mirate si è arrivati al sequestro di documenti e prove documentali. Venturoni, all'epoca dei fatti, era presidente della Team dalla quale si è dimesso nel novembre 2009. Undici mesi dopo essere stato nominato assessore alla sanità della neo Giunta Chiodi. L'assessore regionale è accusato di «appropriazione di risorse pubbliche, concretanti peculato, tutte funzionali al congegnato e sistematico piano di svuotamento per successiva acquisizione della Deco, delle utilità patrimoniali appartenenti alla Team, con lo scopo ultimo di far ottenere alla predetta azienda privata, senza il ricordo al metodo dell'appalto pubblico», «la costruzione e la gestione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti a Teramo».
TENTACOLI MILANESI - Nell'inchiesta è citata anche la Ecodeco di Milano, alla quale sia Venturoni sia Di Zio avrebbero offerto, in cambio della cessione gratuita della tecnologia per l'impianto teramano, di essere «ammessa a partecipare della realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti in Abruzzo», con l'affidamento diretto dell'appalto «ad una società a cui avrebbero partecipato tanto i Di Zio quanto la Ecodeco».
DUE ANNI DI INDAGINI - Le indagini sono durate circa due anni. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti sono parte dell'inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l'ex assessore all'Ambiente della regione, Daniela Stati. Fonti della Procura hanno confermato che il numero complessivo degli indagati è di 10 persone a cui si aggiungono i due arrestati.
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Politici e amministratori corrotti in galera
lunedì 20 settembre 2010
ANCHE NEL PARLAMENTO SVEDESE ENTRA DI DIRITTO L'ESTREMA DESTRA

La vera novità della tornata elettorale è l’ingresso in Parlamento per la prima volta dell’estrema destra, i ‘Democratici di Svezia’ (SD) di Jimmi Akesson, che con circa il 5,7% dei voti hanno superato la soglia necessaria (4%) a conquistare seggi, e ne ottengono 20.
Trentuno anni, capelli scuri, occhiali e abbigliamento all’ultima moda. L’estrema destra in Svezia non si presenta sotto la forma aggressiva di un vichingo biondo, ma nei panni di Jimmi Akesson, classe 1979, da cinque anni leader dei Democratici di Svezia (SD), il partito di estrema destra che si appresta a fare il suo ingresso storico in Parlamento.
Militante di SD dall’età di 15 anni, Akesson fu scelto nel 2005 per essere la figura di punta di un partito quasi inesistente alle elezioni precedenti. Alle legislative del 1998, SD aveva raccolto solo lo 0,37% dei voti, poi l’1,44% nel 2002. Ma nel 2006, sotto la guida di Akesson, l’estrema destra ha raggiunto il 2,93% e oggi ha superato la soglia del 4% necessaria a conquistare seggi in Parlamento. Con il suo look rassicurante, Akesson ha modificato la percezione che gli svedesi avevano dell’estrema destra, attenuando nettamente l’ombra del movimento Bevara Sverige Svenskt da cui gli SD sono usciti.
Nel 1995, quando quindicenne entrò nel partito, c’erano ancora militanti vestiti in uniforme nazista: «Oggi siamo diversi – ha detto in una recente intervista il giovane leader – e gli elettori lo vedono». Ma Akesson, nato a Solvesborg (nel sud della Svezia) dove è consigliere comunale dal 1998, non ha dimenticato i temi fondamentali del suo partito: l’immigrazione, la criminalità e i legami tra le due. «Tutti gli immigrati non sono dei criminali, certo, ma c’è una connessione», ha detto, rivendicando un «punto di vista conservatore» e sottolineando come le politiche in merito a immigrazione e criminalità siano «ciò che ci differenzia dagli altri partiti».
Trentuno anni, capelli scuri, occhiali e abbigliamento all’ultima moda. L’estrema destra in Svezia non si presenta sotto la forma aggressiva di un vichingo biondo, ma nei panni di Jimmi Akesson, classe 1979, da cinque anni leader dei Democratici di Svezia (SD), il partito di estrema destra che si appresta a fare il suo ingresso storico in Parlamento.
Militante di SD dall’età di 15 anni, Akesson fu scelto nel 2005 per essere la figura di punta di un partito quasi inesistente alle elezioni precedenti. Alle legislative del 1998, SD aveva raccolto solo lo 0,37% dei voti, poi l’1,44% nel 2002. Ma nel 2006, sotto la guida di Akesson, l’estrema destra ha raggiunto il 2,93% e oggi ha superato la soglia del 4% necessaria a conquistare seggi in Parlamento. Con il suo look rassicurante, Akesson ha modificato la percezione che gli svedesi avevano dell’estrema destra, attenuando nettamente l’ombra del movimento Bevara Sverige Svenskt da cui gli SD sono usciti.
Nel 1995, quando quindicenne entrò nel partito, c’erano ancora militanti vestiti in uniforme nazista: «Oggi siamo diversi – ha detto in una recente intervista il giovane leader – e gli elettori lo vedono». Ma Akesson, nato a Solvesborg (nel sud della Svezia) dove è consigliere comunale dal 1998, non ha dimenticato i temi fondamentali del suo partito: l’immigrazione, la criminalità e i legami tra le due. «Tutti gli immigrati non sono dei criminali, certo, ma c’è una connessione», ha detto, rivendicando un «punto di vista conservatore» e sottolineando come le politiche in merito a immigrazione e criminalità siano «ciò che ci differenzia dagli altri partiti».
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Comunicati Nazionali
mercoledì 15 settembre 2010
Medici obiettori, la Puglia li esclude dai consultori ma il TAR dice NO!!!

Secondo i giudici della II sezione (presidente Amedeo Urbano, relatore Francesco Cocomile) la presenza o no di un medico obiettore è inifluente visto che comunque tutti devono attenersi ai principi della legge194/78 che prevede, ad esempio, anche la prescrizione di certificati per l’interruzione di gravidanza. Ma questa è cosa ben diversa dall’interruzione di gravidanza che comunque non potrebbe mai essere eseguita in un consultorio ma in una struttura autorizzata.
Per farla breve, non ci sarebbe motivo del contendere.
All’origine della decisione della Regione, presunte criticità legate al diverso comportamento assunto dagli obiettori. Una (gran) parte di essi (come ha chiarito la Regione in udienza), attenendosi alla legge, accettano di rilasciare i documenti «Ivg» alle donne, altri invece «si rifiutano di farlo - precisa la Regione - e spesso si rifiutano anche di inserire i «Iud» (spirali) ai fini contraccettivi e di prescrivere la contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo)».
Tuttavia, secondo i giudici, il mezzo per evitare tale «eventuale commissione di illeciti di rilevanza penale, disciplinare e/o deontologica» (dei medici, ndr), non può essere certo una clausola espulsiva e discriminatoria di un bando. A tal fine, il tribunale - rifacendosi a una giurisprudenza della Corte europea - assimila tale questione giuridica a quella di una clausola che preveda l’esclusione di ditte con particolari caratteristiche.
Cosa accadrà adesso? Il Tar è stato chiaro: la Regione dovrà riaprire i termini e, in futuro, potrà prevedere nei bandi per la copertura dei turni nei consultori una quota del 50% di medici obiettori e un altro 50% per i medici non obiettori.
A presentare ricorso al Tar erano stati alcuni medici obiettori, tra cui il prof. Filippo Maria Boscia che, oltre ad essere primario di Ostetricia e Ginecologia al «Di Venere» (dove l’Asl ha di fatto «cancellato» il centro «Fivet» preferendo affidarlo ai privati) è anche presidente nazionale del Forum di associazioni e movimenti di ispirazione cristiana operanti in campo socio sanitario: l’associazione, unitamente al Movimento per la vita italiano, si sono costituite in giudizio e il loro intervento è stato ritenuto ammissibile come peraltro sancito già in precedenza dal Tar Lazio.
Boscia precisa come «avrebbe preferito evitare tale soluzione giudiziaria, privilegiando un sereno dialogo sedendosi attorno a un tavolo con l’assessore Tommaso Fiore e al Governatore Nichi Vendola. Crediamo fermamente nel discorso della difesa della vita, ritenendo che i percorsi dell’aborto debbano transitare da tutte le disposizioni che la legge 1984 dà, ivi compreso il tentativo di evitare l’aborto». Aspetti, questi, peraltro richiamati dal Tar nella sentenza che ha trascritto la parte di norma interessata.
«Noi insistiamo sugli aspetti della prevenzione, lasciando ferma ogni autodeterminazione da parte della donna».
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Comunicati dal Cuib
venerdì 10 settembre 2010
Forza Nuova ha contestato alla festa dei giovani del Pdl "Arteju 2010" il Ministro degli Interni Roberto Maroni

ROMA, 9 SET - Forza Nuova ha contestato alla festa dei giovani del Pdl "Arteju 2010" il Ministro degli Interni Roberto Maroni.
Una nostra militante gli ha consegnato la "Tessera del politico nr 1" come segno di protesta nei confronti della tessera del tifoso. Infatti, mentre i politici condannati in via definitiva, tra cui figura anche il Ministro leghista, condannato per resistenza a pubblico ufficiale, hanno la possibilità di fare quello che vogliono come vogliono anche e soprattutto sulla pelle dei cittadini, i tifosi vengono schedati come delinquenti. Mentre molti politici sono noti corrotti, i cittadini vengono preventivamente schedati. Maroni dovrebbe pensare di più alla sicurezza degli italiani, occuparsi dei rom che cacciati dalla Francia arrivano a Roma, all'immigrazione che aveva promesso di fermare ma non ha fatto. Ed i dati parlano chiaro e svelano le menzogne leghiste.
Una ventina di militanti di Forza Nuova sono stati fermati.
Una nostra militante gli ha consegnato la "Tessera del politico nr 1" come segno di protesta nei confronti della tessera del tifoso. Infatti, mentre i politici condannati in via definitiva, tra cui figura anche il Ministro leghista, condannato per resistenza a pubblico ufficiale, hanno la possibilità di fare quello che vogliono come vogliono anche e soprattutto sulla pelle dei cittadini, i tifosi vengono schedati come delinquenti. Mentre molti politici sono noti corrotti, i cittadini vengono preventivamente schedati. Maroni dovrebbe pensare di più alla sicurezza degli italiani, occuparsi dei rom che cacciati dalla Francia arrivano a Roma, all'immigrazione che aveva promesso di fermare ma non ha fatto. Ed i dati parlano chiaro e svelano le menzogne leghiste.
Una ventina di militanti di Forza Nuova sono stati fermati.
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mercoledì 1 settembre 2010
Forza Nuova contesta le affermazioni di Gheddafi

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