SIGNORAGGIO BANCARIO

SIGNORAGGIO BANCARIO

mercoledì 21 ottobre 2009

DIFENDERE IL LAVORO ITALIANO DALL’INVASIONE CINESE

Perfino Report di domenica 18 ottobre si è occupato del problema della concorrenza sleale dei cinesi nel settore dell’imbottito di Forlì e, considerando che sia la trasmissione che la rete sulla quale trasmette sono di sinistra, rende la questione ancora più grave: se ne sono accorti anche i paladini dell’accoglienza.Questa storia è l’ennesima dimostrazione di quanti danni rechi il problema immigrazione che serve soltanto a distruggere non solo il tessuto produttivo della nostra provincia ma a scardinare quelle che sono le nostre tradizioni,i nostri costumi,il nostro modo di pensare.Basti pensare che a Forlì Via Giorgio Regnoli e via Ravegnana sono la punta di diamante di attività commerciali etniche che hanno portato alla chiusura di storici negozi commerciali.Ma il problema ci impone considerazioni più approfondite.Di fronte ad un calo delle attività di nostri connazionali le attività cinesi sono aumentate del 135% e questo per il semplice fatto che le grandi marche di commercializzazione di salotti, non avendo a cuore la difesa dei nostri valori nazionali, se ne fregano del basso costo dei cinesi e si disinteressano completamente al fatto che, nella quasi totalità dei casi, il lavoro di queste aziende è irregolare e nero; anzi ne sono quasi soddisfatte in quanto comporta una notevole riduzione dei costi.Tanto per fare un esempio i costi dei salotti rispetto al 1999 è dimezzato.Fatto ancora più grave è che ci sono imprenditori italiani che, avendo licenziato nostri connazionali, una volta acquisite le commesse, le subappaltano ad aziende cinesi.Altro aspetto importante è che le nostre aziende, per contenere i costi, hanno assunto maestranze cinesi, gli hanno insegnato a lavorare e, questi ultimi, una volta imparato si sono messi in proprio.Ogni tanto c’è qualche controllo, si scopre il lavoro nero e lo sfruttamento, si fa una multa, neanche tanto alta, e finisce tutto a tarallucci e vino: gli sfruttatori continuano a lavorare indisturbati.Questo è socialmente e politicamente immorale: secondo noi, di Forza Nuova, chi viene preso ad utilizzare manodopera in nero dovrebbe chiudere l’azienda, essere arrestato, e non avere più la possibilità di aprire un'altra ditta. Ad aiutare i gestori del nero ci si mette anche il recente decreto sulla clandestinità che riduce le multe per il lavoro non regolare, e non si capisce il perché oppure, forse, gli estensori del decreto considerano l’immigrazione una risorsa per la Nazione?I sindacati italiani sul problema immigrazione hanno completamente perso le stessa essendo rimasti gli unici al mondo a considerare i flussi migratori una opportunità ed una risorsa per l’Italia: che lo andassero a chiedere a chi è rimasto a casa, disoccupato, se sono o no una risorsa. Fatto ancora più grave è che questa loro convinzione è dettata da motivi ideologici.E le forze di opposizione e di governo cosa fanno?Nulla. Lasciano tutto andare come va, ogni tanto comminano una multa o fanno finta di fare qualche espulsione e tutto rimane come prima.I pochi artigiani che resistono tra qualche tempo saranno costretti a chiudere e, quelli che vogliono continuare a lavorare, sono costretti a dare lavoro alle aziende cinesi.Tutti parlano della concorrenza dell’est asiatico, la Lega in prima fila, ma sarebbe interessante sapere quanti industriali italiani hanno delocalizzato in Cina od in India,licenziando o chiudendo le loro aziende in Italia, conservando il marchio,per produrre merce che poi importano in Italia.La Lega,partito di Governo, si limita a lanciare proclami, a pubblicizzare provvedimenti, mai attuati, ma non si chiede e non indaga su quanti “ industrialotti “ del Nord hanno delocalizzato a spese degli italiani. Ha mai fatto, la Lega, una indagine, se e quanti loro iscritti e simpatizzanti praticano import dalla Cina o dall’India? Ha mai proposto, la Lega, un dazio doganale sui prodotti che arrivano da quei Paesi? La risposta è no per il semplice motivo che molti di quegli imprenditori antinazionali, che importano prodotti dal sud est asiatico, sono loro elettori e, forse, anche loro dirigenti,Noi, di Forza Nuova, crediamo che il primo dovere delle forze politiche sia la difesa ad oltranza della realtà produttiva e della comunità nazionale che crea ricchezza per la Nazione creando posti di lavoro per i nostri connazionali. Le magnificenze della globalizzazione e del mercato globale, non solo non ci interessano, ma le consideriamo un enorme danno per il nostro Popolo.

Claudio Marconi

Nessun commento: